Associazioni

Fin dai primordi dell’umanità quando il singolo individuo non era in grado di assolvere ad un suo bisogno, ha cercato di associarsi ad altri individui che, portatori dello stesso bisogno o problema, hanno condiviso gli forzi per raggiungere obiettivi comuni con soluzioni condivise.

Si poteva chiamare solidarietà o mutuo soccorso, ma comunque il costume di condividere i momenti del lavoro e del tempo libero, il “fare insieme”, ha permeato per millenni la nostra società.

Questi furono gli unici motivi per i quali ci si siassociava fin quando l’individuo singolo, e il primo nucleo sociale – la famiglia -, furono il punto di riferimento dell’agire politico e sociale e i valori di riferimento da tutti condivisi.

Oggi ci si associa anche per il mero piacere di stare insieme a persone che condividono le stesse idee e gli stessi valori oppure, più semplicemente per praticare lo sport preferito.

L’unione di cittadini con scopi comuni ha sostenuto i processi di crescita della società, costituendo punti di riferimento, d’opinione, di aggregazione, di critica, di sostegno e di stimolo per i cittadini singoli: associazioni sportive, culturali, di mutuo soccorso, politiche, religiose, di assistenza, sono state motore di evoluzione e di consapevole cambiamento sociale.

Attualmente questo iifenomeno vissuto sia a livello di comitati, cioè aperti alla libera partecipazione di tutti, o, al contrario, di clubs frequentati solo dai soci iscritti, pare non sia diminuito ma pare anzi aumentato a dismisura in quanto a fronte di tutti i problemi che sono stati risolti con il passare dei secoli, altri a volte anche molto più gravi ne sono stati creati dalla civiltà moderna , citiamo ad esempio per tutti l’ INQUINAMENTO GLOBALE ma anche e soprattutto la stessa GLOBALIZZAZIONE che a fronte di indiscussi benefici, ci ha portato, sopratutto qui in Sardegna, alla più grande crisi del dopoguerra.

La GLOBALIZZAZIONE ha portato da prima al fallimento dell’INDUSTRIA ESTRATTIVA , fiorente nella Nostra Isola fin dall’Epoca Nuragica, poi al fallimento dell’INDUSTRIA MANIFATTURIERA, e ormai sta portando anche al fallimento dell’AGRICOLTURA, della PASTORIZIA (fino a ieri nostri punti di forza) e dell’INDUSTRIA CHIMICA.

Qualsiasi cosa noi produciamo non ha mercato, non perché non è competitiva non dal punto di vista qualitativo, anzi .., ma da un punto di vista economico a causa dei prezzi più alti, rispetto a quelli offerti dal mercato globale.

Tutto ciò lo dobbiamo anche alle Industrie Multinazionali Italiane che hanno esportato le nostre tecnologie e le nostre conoscenze nei paesi emergenti, non per motivi assistenzialistici umanitari, ma per poter sfruttare, al limite della schiavitù, la manodopera a basso costo e poter realizzare i massimi profitti, con l’ulteriore abbattimento dei costi dato dalle inesistenti leggi di salvaguardia ambientale.

Neanche Porto Torres è sfuggita a questa ondata di voglia di Associarsi, infatti le Associazioni da noi censite sono un centinaio, ma ne esistono tantissime di cui ancora non siamo venuti a conoscenza.

È  ache soprattutto grazie ad esse che tutte le Amministrazioni che si sono succedute al governo di questa Città, hanno potuto realizzare manifestazioni anche di grande successo, come ad esempio il Carnevale Estivo e Monumenti Aperti.

Negli elenchi da noi riportati, che non anno certamente la velleità di essere completi (in quanto molte associazioni si muovono molto spesso in silenzio, senza clamori, cercando risultati, e quindi molto spesso non avendo riscontri presso la Partitica e/o i Media sono pressoché sconosciute ai più), le Associazioni sono state divise solo in due Gruppi:

1) Le Associazioni Culturali dove sono comprese oltre a quelle culturali anche quelle più strettamente assistenziali e di esclusivo volontariato;

2) Le Associazioni Sportive dove sono comprese quelle che a qualunque titolo svolgono le attività sportive e motorie più disparate.

Chiunque voglia essere inserito basta che ci invii un’email al

info@porto-torres.info